Il regista italiano Stefano Sollima dirigerà il premio Oscar Will Smith in: Sugar Bandits, il thriller d’azione ad alto budget.
Alla vigilia del mercato di Cannes, Westbrook Studios e AGC Studios hanno affidato al regista italiano Stefano Sollima, noto per Without Remorse, Sicario: Day of the Soldado e la serie di successo Gomorra, la regia del thriller d’azione ad alto budget Sugar Bandits.
Basato sulla sceneggiatura e sul romanzo Devils In Exile di Chuck Hogan (The Town), Sugar Bandits, come riportato da Deadline, vedrà il premio Oscar Will Smith, interpretare un ex soldato delle forze speciali alla guida di una squadra di vigilanti d’élite che lavora per spazzare via il traffico di droga a Boston. Il casting aggiuntivo è attualmente in corso.
L’inizio della produzione è fissato per questo autunno, e a produrre saranno Smith e Jon Mone attraverso i Westbrook Studios con la supervisione di Ryan Shimazaki; Stuart Ford per AGC Studios, che finanzia interamente il film; e Richard Abate (13 Hours) per 3 Arts Entertainment. I partner di produzione di Sollima, Gina Gardini, saranno i produttori esecutivi e Ludovico Purgatori sarà il coproduttore.
Anant Tamirisa, vicepresidente esecutivo per gli affari legali e commerciali di AGC, ha negoziato gli accordi per conto di AGC Studios. AGC International e CAA Media Finance rappresenteranno i diritti di distribuzione mondiale del film e si occuperanno delle vendite a Cannes.
Per quanto riguarda Stefano Sollima, noto per aver esplorato le complesse dinamiche tra legge, ordina e mondo criminale in progetti cinematografici e televisivi, ha recentemente co-scritto, prodotto e diretto la serie italiana in quattro parti di Netflix, Il Mostro, basata sul serial killer Il Mostro di Firenze, che debutterà prossimamente.
In precedenza, ha co-sceneggiato, prodotto e diretto il film italiano sempre targato Netflix, Adagio, presentato in anteprima al Festival del cinema di Venezia lo scorso anno. Ha diretto anche la serie limitata di Amazon sul traffico di droga ZeroZeroZero con Gabriel Byrne, Dane DeHaan e Andrea Riseborough.
