La recensione di The Batman, il film diretto da Matt Reeves e con Robert Pattinson nei panni dell’Uomo Pipistrello.
Coraggioso, ambizioso, violento, reale, oscuro: questi sono solo alcuni degli aggettivi con cui è stato definito uno dei film più attesi del 2022, ovvero The Batman di Matt Reeves, che, dopo numerosi rinvii, approda finalmente nelle sale cinematografiche italiane con tutta la sua cupa e affascinante maestosità, mostrando una Gotham City ancora più opprimente e pervasa da un’atmosfera che sembra sfidare ogni speranza.
The Batman è una vera e propria immersione in un mondo tormentato, in cui il paesaggio urbano, costantemente attraversato dalla pioggia incessante e dipinto con i toni del grigio e del nero, rappresenta una scelta visiva che richiama la tradizione noir e ricorda da vicino il cult del 1982 di Ridley Scott: Blade Runner. Ma, a differenza del film di Scott, che esplorava un futuro distopico, Reeves ci trasporta in una Gotham del presente, intrisa di corruzione e decadenza, vicina e tangibile.
Il Cavaliere Oscuro di The Batman non è il supereroe invincibile visto fin ora negli altri adattamenti, ma è un uomo giovane, imperfetto, in lotta con se stesso e con la città che ha giurato di proteggere. Una versione che finalmente scava in profondità nella psiche del personaggio, sfidando il mito del supereroe indistruttibile e mostrandone il lato più vulnerabile.
“Giovedì 31 ottobre. Le strade sono affollate per la festa. Nonostante la pioggia. Nascosta nel caos, c’è una forza pronta a colpire come i serpenti. Ma ci sono anche io. E sorveglio.”

Reeves si discosta in modo deciso dalle precedenti incarnazioni di Batman e, pur rimanendo fedele allo spirito dei fumetti — in particolare Anno Uno e Il lungo Halloween — sceglie di esplorare il lato più umano e tormentato di Bruce Wayne non limitandosi a raccontare l’origine del supereroe, ma concentrandosi sul suo percorso di crescita emotiva e psicologica.
Ne emerge un Bruce Wayne che, pur indossando il mantello da due anni, è ancora fragile e profondamente segnato dalle perdite del passato. Lontano dall’immagine granitica del classico “giustiziere notturno”, Reeves ce lo mostra mentre combatte con le proprie insicurezze, il dolore per la morte dei genitori e il peso schiacciante della sua eredità.
“Due anni di oscurità mi hanno trasformato in un animale notturno. Devo scegliere i miei bersagli con attenzione. E’ una grande città. Non posso essere ovunque. Ma loro non sanno dove sono io.”
È un viaggio introspettivo in cui Gotham diventa lo specchio delle sue inquietudini interiori: una città soffocante, in cui la corruzione è endemica e dove violenza e vendetta sembrano le uniche risposte possibili. La brutalità che lo circonda finisce così per riflettere la sua stessa vulnerabilità, evidenziando l’impotenza di fronte a un male che si è radicato troppo in profondità. La vera battaglia, quindi, non è soltanto contro i criminali, ma contro se stesso: un uomo in lotta con le proprie paure più oscure e con la frustrazione di non riuscire, nonostante ogni sforzo, a cambiare davvero le cose.

Batman, quindi, non è soltanto un vigilante mascherato, ma un vero e proprio investigatore, che tenta di portare avanti la sua missione di giustizia nonostante un contesto dominato da violenza e paura. Come un detective d’altri tempi, segue indizi, decifra messaggi e cerca di dare un senso al caos che lo circonda e nel corso delle indagini, si confronta con una serie di personaggi familiari al pubblico, ma rappresentati sotto una luce inedita, più realistica e psicologicamente stratificata.
Selina Kyle (Zoë Kravitz), ad esempio, non è solo una ladra, ma una donna spinta da un profondo senso di giustizia personale. Il Pinguino (Colin Farrell) assume i tratti di un uomo d’affari corrotto e ambiguo, lontano dalle interpretazioni più caricaturali del passato. Carmine Falcone (John Turturro), invece, emerge come un boss della criminalità organizzata con una dimensione sorprendentemente umana e complessa.
A dominare il fronte degli antagonisti però è l’Enigmista, interpretato in modo magistrale da Paul Dano, che evoca le atmosfere cupe del killer di Zodiac di David Fincher, e si impone fin da subito come una presenza inquietante. Ossessionata dal bisogno di sfidare Batman attraverso enigmi e messaggi criptici, il suo mix di intelligenza e follia lo rende un nemico formidabile, capace non solo di manipolare la città, ma anche di far emergere le sue paure più oscure.
Mente la lotta interiore di Batman è ulteriormente amplificata dal suo rapporto con Alfred (Andy Serkis), figura paterna che cerca di guidarlo, pur non potendolo proteggere dal peso delle sue scelte. La dinamica tra i due è intensa e ricca di sfumature, mostrando come, anche nella solitudine e nel conflitto, Bruce non sia mai completamente solo — sebbene il suo percorso verso la redenzione appaia ancora lungo, tortuoso e profondamente solitario.
“Credono che mi nasconda nell’ombra. Ma io sono l’ombra.”
Un altro protagonista del film è la colonna sonora di Michael Giacchino, che, mescolando tensione, dramma e intensità, non si limita a fare da accompagnamento, ma diventa un elemento narrativo a tutti gli effetti. Le sue composizioni amplificano le emozioni e i temi centrali del film, creando un’atmosfera coinvolgente che agisce a livello fisico, facendo vibrare le corde più profonde dello spettatore. Le note dolenti e le esplosioni orchestrali della partitura seguono il ritmo del racconto, accompagnando l’aumento della tensione e il susseguirsi delle rivelazioni, fino a costruire un’esperienza sensoriale completa.
The Batman, in conclusione, non è un semplice film di supereroi, ma una visione radicalmente nuova e più profonda del mito del Cavaliere Oscuro, un thriller psicologico che esplora la dualità tra bene e male, giustizia e vendetta. La battaglia di Batman è, prima di tutto, una lotta interiore, e il film non offre soluzioni semplici, ma invita lo spettatore a confrontarsi con le proprie paure, il dolore e la possibilità di redenzione. Con una straordinaria interpretazione di Robert Pattinson, che dà vita a un Bruce Wayne vulnerabile e imperfetto come mai prima d’ora, The Batman sfida le aspettative e propone una nuova lettura, più cruda e intensa, del più grande detective del mondo.
“La vendetta non può migliorare il passato, né il mio né quello degli altri. Devo diventare altro”
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Emanuela Giuliani
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