“THE PREDATOR LA CACCIA SI E ’EVOLUTA” – Recensione

“THE PREDATOR LA CACCIA SI E’ EVOLUTA” – Recensione

Dall’11 ottobre nelle sale cinematografiche, a più di 30 anni di distanza dal celebre primo capitolo cult, del 1987, della saga: THE PREDATOR, firmato da John McTiernan con Arnold Schwarzenegger, a cui segue PREDATOR 2 del 1990 di Stephen Hopkins, arriva la nuova pellicola che rielabora i letali cacciatori provenienti dai confini dello spazio inesplorato, diretta da Shane Black: THE PREDATOR: LA CACCIA SI E’ EVOLUTA.

Nel corso di un’operazione militare in Messico, il tiratore scelto Quinn McKenna, Boyd Holbrook, si ritrova faccia a faccia con uno dei predatori, divenuti ancora più spietati, forti ed intelligenti, grazie alla sperimentazione e combinazione di differenti DNA, riuscendo ad impadronirsi del casco e di un copri braccio, ed inviarli al proprio domicilio al fine di nasconderli tenendoli al sicuro. Una volta giunto a destinazione il pacco attira l’attenzione del figlio Rory, Jacob Tremblay, affetto da autismo e vittima dei bulli della scuola, il quale accidentalmente innesca il localizzatore divenendo bersaglio dei brutali killer intenzionati a sterminare la razza umana. Unici ad opporsi al sovrumano nemico un gruppo di ex soldati e un insegnante di scienze, con al comando McKenna.

In THE PREDATOR, quarto episodio delle serie, l’azione, l’adrenalina e la tensione non mancano, il tutto ulteriormente arricchito dalla giusta dose di ironia, che caratterizza ed alleggerisce i vari personaggi, e la vicenda, evitando di scivolare nell’eccessivo grottesco, contribuisce a rendere la pellicola avvincente e coinvolgente, focalizzando adeguatamente l’attenzione e tenendo con gli occhi incollati sullo schermo lo spettatore per l’intera visione, con episodi dinamici ed adeguatamente curati, se pur inverosimili nel loro sviluppo e rappresentazione, ma perfettamente in linea con il genere, raggiungendo un risultato più che soddisfacente.

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