Thor: Love and Thunder, la recensione: amore, tuoni e Guns N’ Roses

Amore, tuoni e Guns N’ Roses in Thor: Love and Thunder, quarto capitolo del franchise diretto da Taika Waititi.

Dall’8 luglio nelle sale statunitensi e dal 6 luglio in quelle italiane, Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo dedicato al Dio del Tuono e segna il ritorno dietro la macchina da presa del regista neozelandese Taika Waititi, già autore dell’apprezzato e divisivo Thor: Ragnarok. Con uno stile sempre più personale, Waititi spinge sull’acceleratore della comicità, del colore e del surreale, offrendo un’esperienza cinematografica che mescola umorismo sfrenato, spettacolarità visiva e un tocco inaspettato di introspezione.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio ben diverso dalle sue avventure passate. Dopo la devastazione vista in Avengers: Endgame, l’eroe asgardiano è alla ricerca di sé stesso, segnato dalle perdite subite e dalla convinzione che ogni persona a lui cara sia destinata a morire. È un Thor profondamente cambiato: meno arrogante, più vulnerabile, e pronto a rimettersi in gioco. Hemsworth riesce a bilanciare la commedia con momenti più intimi, dando vita a un personaggio carismatico e, paradossalmente, umano.

La svolta narrativa del film arriva con l’introduzione dell’antagonista: Gorr, il Macellatore di Dèi, interpretato da un inquietante e intenso Christian Bale. Ex uomo pio, Gorr si trasforma in una creatura assetata di vendetta dopo essere stato tradito dagli dèi stessi, che considera indifferenti alla sofferenza mortale. Il personaggio, pur mantenendo un’aura minacciosa, è profondamente tragico e offre un contraltare perfetto all’umorismo onnipresente del film.

Ad affiancare Thor troviamo volti noti e nuove (vecchie) conoscenze: Re Valchiria (Tessa Thompson), ora leader di Nuova Asgard, e soprattutto Jane Foster (Natalie Portman), tornata dopo una lunga assenza. La sorpresa? Jane è ora la Potente Thor, dotata dei poteri del Mjolnir e impegnata in una battaglia personale molto più grande di quella che si svolge sul campo. Portman offre una performance carismatica e toccante, riuscendo a incarnare un personaggio forte ma anche profondamente umano.

Durante la conferenza stampa di lancio, la stessa Portman ha sottolineato quanto l’esperienza con Waititi sia stata entusiasmante e fuori dagli schemi. “Sul set regnava la spontaneità, Taika ci ha sempre incoraggiati a improvvisare e a divertirci. Anche nelle scene più drammatiche era difficile trattenere le risate”, racconta l’attrice. Il regista, infatti, riesce a infondere leggerezza anche nei momenti più cupi, mantenendo un equilibrio che rende il film accessibile ma mai banale.

Interessante anche la riflessione di Portman sul valore del suo personaggio: “Jane è potente, ma non perfetta. Ha dubbi, paure, debolezze. È una donna vera. E questo la rende un modello a cui potersi ispirare”. Non manca, poi, una nota personale sull’evoluzione del ruolo femminile nei film Marvel: “Quando ho cominciato c’erano pochissime eroine, oggi la situazione sta cambiando. Vedere personaggi femminili complessi, forti e protagonisti è fondamentale per i bambini di oggi, che devono potersi riconoscere in eroi di ogni genere.”

Il film, prodotto da Kevin Feige e Brad Winderbaum, è anche un tripudio di cameo e ritorni attesi. Oltre al già citato Bale e al cast principale, troviamo il premio Oscar® Russell Crowe nei panni di un inedito Zeus, Taika Waititi che torna come Korg, e una rapida apparizione dei Guardiani della Galassia, con Chris Pratt, Dave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, Vin Diesel (voce di Groot) e Bradley Cooper (voce di Rocket).

Visivamente, Love and Thunder è un’esplosione di colori e creatività, con sequenze d’azione dinamiche, ambientazioni surreali e una colonna sonora ad alto tasso rock, dominata da classici dei Guns N’ Roses come Sweet Child o’ Mine, che accompagnano e amplificano il tono epico e ironico dell’opera.

Il film non è perfetto: a tratti l’ironia può sembrare eccessiva, e alcuni momenti drammatici rischiano di essere soffocati dalla leggerezza dominante. Tuttavia, Thor: Love and Thunder riesce a distinguersi per il coraggio di osare, di giocare con i generi e di approfondire tematiche complesse come la perdita, la malattia, il bisogno di amore e il sacrificio, senza mai perdere di vista lo spirito Marvel.

Un film che, pur nella sua stravaganza, lascia spazio al cuore e alla riflessione, dimostrando che anche una saga ultra pop come quella del MCU può ancora sorprendere e far emozionare. E mentre il martello cambia mano e nuove eroine prendono il centro della scena, non resta che attendere la prossima evoluzione di un personaggio che, dopo dieci anni, continua a reinventarsi con freschezza e coraggio.

© Riproduzione Riservata

Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


Pubblicato

in

da

Tag: