Youtopia, la recensione: il confine tra realtà e illusione virtuale

La recensione di: Youtopia, il film diretto da Berardo Carboni che racconta il labile confine tra realtà e illusione virtuale.

Lo spunto iniziale di Youtopia nasce mentre il regista Berardo Carboni stava lavorando allo storyboard di un altro progetto legato al mondo virtuale. In quel frangente, rendendosi conto delle enormi potenzialità di questo universo culturale, ha deciso di raccontarlo in un film che combina la dimensione digitale con le aspre e dure difficoltà della realtà contemporanea. I videogiochi offrono la possibilità di crescere, cambiare e interagire, ma possono anche diventare un rifugio illusorio in cui si cerca disperatamente di evadere da una vita soffocante.

Youtopia, rappresenta un ritratto crudo e realistico di una società sempre più alienata, in cui le persone sono alla continua ricerca di una felicita irraggiungibile, un’utopia capace di cancellare le sofferenze e le difficoltà quotidiane. Tuttavia, non tutti hanno i mezzi o la volontà di reagire alla propria insoddisfazione, finendo così per rifugiarsi in un mondo virtuale che appare accogliente e rassicurante, ma che in realtà è denso di insidie e pericoli. Il web, infatti, diventa l’unico spazio in cui ci si sente al sicuro, anche se solo per pochi istanti fugaci, in un’illusione di speranza e rinascita.

La protagonista, Matilde (Matilde De Angelis), una ragazza diciottenne, incarna perfettamente questa dicotomia. Se da un lato attraverso la piattaforma di gioco Landing può vivere viaggi fantastici e avere tutto ciò che desidera, dall’altro sfrutta la stessa tecnologia per vendere il proprio corpo, esibendosi in webcam alla ricerca di facili guadagni. Questo drammatico escamotage coinvolgerà anche la madre Laura, una donna dipendente dall’alcol, che pur di tentare di risolvere i gravi problemi economici della famiglia finirà per assecondare, seppur inizialmente con riluttanza, le scelte della figlia. L’assenza di una figura paterna solida e rassicurante aggrava ulteriormente la loro condizione, spingendo Matilde a compiere l’estremo gesto di mettere all’asta la propria verginità.

A vincere questa umiliante competizione online è Ernesto, interpretato da Alessandro Haber, un farmacista sessantenne che, ossessionato dal potere e dal possesso, tradisce ripetutamente la moglie con prostitute. La sua arroganza e la convinzione di poter comprare qualsiasi cosa vengono però messe in discussione quando si scontra con il ritrovato orgoglio materno di Laura, portando a un epilogo scioccante e altamente significativo.

Il film affronta con coraggio e sensibilità una tematica estremamente delicata, evidenziata dalla sua atmosfera grottesca e cupa. La narrazione scenica e il tratto visivo trasmettono un senso di profonda inquietudine e sofferenza, immergendo lo spettatore in un vortice di rassegnazione e speranza. La pellicola si fa portavoce di una denuncia sociale attuale, mettendo in luce una realtà inquietante in cui molti adolescenti, spinti dall’illusione di un facile successo, cadono vittime della mercificazione del corpo, senza rendersi conto delle devastanti conseguenze delle proprie scelte.

Matilda De Angelis, straordinaria interprete di Matilde, ha commentato il film durante la proiezione stampa, alla presenza del regista e di Donatella Finocchiaro, interprete della madre Laura. L’attrice ha sottolineato come il virtuale rappresenti per la sua protagonista un’illusione di salvezza, ma anche un nuovo sistema di valori e relazioni che, sebbene distorti, la aiutano a confrontarsi con la sua tragica realtà. Il confine tra ciò che è reale e ciò che è virtuale si fa sempre più labile, rendendo difficile distinguere l’una dimensione dall’altra.

Youtopia si configura come un’opera dal forte impatto emotivo e sociale, un invito a riflettere sulle dinamiche di una società sempre più immersa nella dimensione digitale e a non voltare le spalle di fronte a una realtà crudele e ineluttabile. Il film, in uscita nelle sale il 25 aprile, lascia lo spettatore con un senso di inquietudine e con la necessità di interrogarsi sulle proprie responsabilità nel mondo contemporaneo.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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