All’incontro stampa Yvette Merino racconta la crescita di Judy e Nick in Zootropolis 2, un sequel maturo che esplora famiglia ed emozioni.
Ambientato immediatamente dopo gli eventi del primo film, Zootropolis 2 riporta sul grande schermo l’iconica coppia formata da Judy Hopps e Nick Wilde, alle prese con una nuova indagine che li spinge a confrontarsi non solo con un mistero più complesso, ma anche con le fragilità e le sfumature del loro rapporto. Il sequel espande ulteriormente l’universo di Zootropolis, introducendo nuovi distretti, nuove specie animali e soprattutto un approfondimento psicologico più marcato rispetto al passato, con temi come identità, differenze, pregiudizi e persino terapia di coppia declinati in chiave ironica ma sorprendentemente matura.
Durante la conferenza stampa dedicata al film, la produttrice Yvette Merino – già premio Oscar per Encanto – ha approfondito questi aspetti, spiegando come il cuore di Zootropolis 2 sia ancora una volta il rapporto tra Judy e Nick e la loro capacità di crescere insieme. Tra i vari argomenti affrontati, emerge con particolare forza il tema della famiglia, non più intesa soltanto come nucleo tradizionale, ma come scelta consapevole e come luogo emotivo che ciascuno costruisce. Un aspetto che richiama quanto Merino aveva già esplorato in Encanto, dove una famiglia apparentemente perfetta rivelava fragilità, tensioni e ruoli non detti.
A proposito dell’evoluzione del rapporto tra Judy e Nick, Merino spiega: “La famiglia è sempre una parte importantissima, sia si tratti di quella in cui nasci, sia di quella che scegli. Con Judy e Nick volevamo davvero concentrarci sul loro rapporto e su come si evolve. Zootropolis 2 è ambientato immediatamente dopo il primo film, quindi li vediamo incontrarsi di nuovo, approfondire la loro conoscenza e rendersi conto che non vedono il mondo allo stesso modo. È qualcosa che succede anche a noi esseri umani: ci si può allontanare, ci si può fraintendere, ma parlarsi può rendere un rapporto ancora più forte.”
Merino ricorda inoltre i tempi lunghi di realizzazione: “Questi film richiedono quattro o cinque anni ciascuno. Finito il primo Zootropolis, abbiamo iniziato subito a lavorare a Encanto, che ha richiesto altri cinque anni. E poi altri quattro per Zootropolis 2. Ecco il motivo del grande intervallo tra i due film.”
Sul legame tra il film e il clima sociale contemporaneo, la produttrice riflette: “Il nostro primo film parlava di pregiudizio e discriminazione. Volevamo continuare la storia di Judy e Nick, e oggi il tema sembra molto attuale… ma lo era anche venti o cento anni fa, e purtroppo continuerà a esserlo. La speranza è che le persone possano riunirsi, parlare delle differenze, spiegare come vedono il mondo. Magari lo vedono in modo diverso, ma il dialogo aiuta a capirsi e a vivere meglio insieme.”
Parlando delle ambientazioni: “Le ispirazioni vengono da tanti luoghi diversi. Zootropolis è uno specchio del mondo umano, ma il Mercato Pantano, ad esempio, non ha un vero corrispettivo reale. Il team ha cercato di immaginare il mondo degli animali semiacquatici, che vivono a metà tra acqua e terra. Non abbiamo copiato un luogo specifico, ma studiato gli animali e creato per loro un ambiente credibile.”
Nel film la psicoterapia ha un ruolo importante Merino chiarisce: “Credo che la terapia serva a tutti. È un momento in cui Judy e Nick possono guardare davvero al loro rapporto. Se ascolti ciò che la dottoressa dice a ciascuno di loro, è esattamente ciò che poi scopriranno da soli. E per noi, lavorare ogni giorno su questi temi è stato davvero come fare terapia.”
Sull’intelligenza artificiale, Merino rivendica il valore del lavoro umano: “Questo film è stato realizzato da 700 esseri umani che hanno forgiato ogni singolo fotogramma. Una delle gioie del mio lavoro è vedere un’idea nascere da una conversazione, diventare un disegno su carta, poi un ambiente digitale animato da artisti che sentono davvero le emozioni dei personaggi. Questi film non possono esistere senza quelle 700 persone che ci mettono anima e cuore.”
Sulla complessità del progetto e l’ambizione del sequel afferma: “È stato difficilissimo. Quando ami il cinema, queste sfide ne fanno parte. Con Judy e Nick, due personaggi così amati, sapevamo di dover essere migliori del primo film. Zootropolis 2 è il film più ambizioso mai realizzato da Disney Animation: è servito l’intero studio per raggiungere questo risultato.”
Infine, Merino insiste sull’importanza della visione in sala: “Vogliamo che le persone lo vedano sul grande schermo. Ci sono tantissimi dettagli, abbiamo un reparto dedicato esclusivamente alle folle e agli sfondi, che creano addirittura storie proprie. Per coglierle tutte, il cinema è l’unico modo.”
Zootropolis 2 si presenta quindi come un ritorno attesissimo in un mondo vibrante e pieno di vita, ma soprattutto come un passo avanti nella maturità narrativa dei Walt Disney Animation Studios. Un film che intreccia avventura, humor e riflessione, esplorando temi complessi con delicatezza e intelligenza. Un racconto capace di divertire, emozionare e ricordare allo spettatore quanto sia importante guardare agli altri – e a sé stessi – con più consapevolezza, empatia e coraggio.
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Emanuela Giuliani






