Jojo T Gibbs, Luc Besson e Caleb Landry Jones

Dogman – press conference: Luc Besson racconta il suo film in Concorso a Venezia 80

Luc Besson assieme al protagonista Caleb Landry Jones racconta nel corso della press conference di Venezia 80 il suo: Dogman

Presente alla’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia anche Luc Besson, il quale in Concorso con l’attesissimo: Dogman, di cui potete leggere la recensione QUI, stupisce la critica e il pubblico con una storia la cui ispirazione nasce in parte da un articolo, da lui letto, su una famiglia francese che ha rinchiuso il proprio figlio in una gabbia quando aveva 5 anni.

“Quando ho letto questo articolo ho provato a riflettere sul tipo di vita potrebbe avere un ragazzo le cui radici sono state tagliate in questo modo, e i cui genitori lo hanno messo in una gabbia. Che cosa vuoi diventare? Puoi diventare un terrorista o diventi Madre Teresa? Che cosa diventi? Ho cercato semplicemente di immaginare la sua vita e questa è quanto.” – ha svelato Besson nel corso della press conference.

Ed è proprio questa tematica che Besson esplora, e che ovviamente ha richiesto una mirata preparazione sia fisica che psicologica.

Caleb Landry Jones in Dogman

“Per prima cosa siamo andati in una SPA e ho voluto che Caleb (Landry Jones interprete protagonista) perdesse 20 chili, e dal momento che io ho cercato di perderne al contempo almeno dieci ci siamo aiutati vicendevolmente. La cosa buffa tuttavia, è che abbiamo visto un professore perché quel colpo che prende sulla schiena cambia molto se le vertebre coinvolte sono sette o nove, il mondo in cui si zoppica non è uguale. Per ore quindi, mentre eravamo alla SPA, abbiamo lavorato per cercare il passo giusto e chi ci vedeva in realtà prendeva paura. Poi abbiamo finalmente trovato l’andatura corretta ed è stato piuttosto difficile.” – spiega Besson.

“Inoltre abbiamo fatto qualcosa di diverso. Ci siamo riuniti tutti in una stanza e abbiamo provato prima con Caleb e poi con Joio (T. Gibbs). Loro non si erano ancora conosciuti, e il primo ciak è stato bellissimo proprio perché non si erano mai visti.”

“Io credo di essere ispirato più dalle persone, da ciò che circonda, dagli eventi atmosferici. Le persone che camminano per strada sono straordinarie, e noi cerchiamo di immaginare la vita di ciascuno di essi, cosa che ci alimenta più dei film, perché i film sono stati già digeriti dai registi, e invece a me piace essere invitato al tavolo a mangiare insieme agli altri. Di solito non ho ispirazioni, sono molto affascinato dai film del passato, ma non traggo ispirazione dagli altri.”

“Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane.” – Alphonse de Lamartine

Caleb Landry Jones in Dogman

In merito ai cani Besson dice: “Ogni mattina avevamo un rituale, perchè ci sono 100 cani che entrano nel parco e noi entravamo con loro. Dopo dieci minuti ci ritrovavamo pieni di fango perché ovviamente i cani ti corrono incontro, ma l’importante è che questi sul set ci riconoscevamo. E’ stato un processo molto lungo, è durato circa un paio di mesi.”

Continua il regista:“Tre cani che sono arrivati con i loro addestratori, e avevano un camper quindi erano già delle star, un altro gruppo invece non andavamo molto d’accordo, e alcuni li abbiamo dovuti sostituire, ma alla fine siamo riusciti ad ottenere un bel gruppo coeso di cani. Ci sono delle cose che noi possiamo insegnare ai cani, ma alla fine l’importante è riuscire a seguire e sapere cosa piace ad ognuno di loro e come tenerli uniti. Una cosa che non mi aspettavo e che c’erano 25 addestratori ognuno dei quali aveva due cani che reagivano ovviamente solo alla voce del rispettivo istruttore, quindi al ciak contemporaneamente 25 voci davano il segnale. Gli addestratori sul set erano nascosti ovunque.”

caleb landry jones in Dogman

Sempre come affermato in precedenza dallo stesso regista, la sofferenza è uno stato che accomuna tutti noi e il solo antidoto per contrastarla è l’amore. La società non aiuta, ma l’amore invece può aiutare a guarire, e in questo caso è l’amore della comunità di cani che il protagonista, soprannominato Dogman, ha fondato e funge da guaritore e catalizzatore.

Ma Dogman non sarebbe il film che è senza Caleb Landry Jones, un personaggio complesso che aveva bisogno di qualcuno che potesse incarnarne le sfide, la tristezza, il desiderio e la forza.

“Sono stato molto fortunato perché Luc mi ha dato molti imput fin dall’inizio. Sono stato aiutato anche da un altro attore soprattutto dal punto di vista fonetico, altrimenti non sarei stato in grado di lavorare.” – dice Caleb Landry Jones.

“La cosa fondamentale è stata non conoscere le battute. Luc arrivava e ti spiegava cosa era stato scritto e questo aiutava me a comprendere cosa voleva. La parte più dura è stata lavorare con il bambino perché in realtà in qualche modo non gli andavo a genio, e Luc mi ripeteva che non mi aveva mai visto così nervosa. Un personaggio quindi molto difficile della madre.” – aggiunge infine Jojo T. Gibbs.

Dogman, prodotto da Virginie Besson-Silla, e le musiche sono di Eric Serra, arriverà nelle sale italiane il 5 ottobre distribuito da Lucky Red. 

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Emanuela Giuliani


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