La recensione dell’attesissimo: Joker, il film diretto da Todd Phillips con un enigmatico e ipnotico Joaquin Phoenix.
Alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, finalmente arriva il tanto atteso giorno di Joker. Tra i titoli più discussi e attesi dell’ultimo periodo, il film di Todd Phillips, in corsa per il prestigioso Leone d’Oro, ha suscitato una crescente curiosità fin dal momento dell’annuncio. Ogni nuovo dettaglio alimentava il mistero e l’attesa intorno a una pellicola che si proponeva di raccontare una versione inedita e personale di uno dei villain più iconici della cultura popolare.
La domanda che tutti si ponevano era: quale percorso avrebbe scelto Todd Phillips, regista della trilogia di Una Notte da Leoni, per costruire il suo Joker? La figura del criminale psicopatico, tanto affascinante quanto spietato, era già stata interpretata in passato da Jack Nicholson (nel Batman di Tim Burton, 1989) e da Heath Ledger (nel Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, 2008). Entrambe le performance avevano lasciato un segno indelebile nella storia del cinema, e ora Phillips si trovava di fronte alla sfida di ricreare questo personaggio senza cadere nel già visto.
“Questo film si differenzia molto dai miei lavori precedenti” – ha dichiarato Phillips. “Sono sempre stato influenzato dal cinema degli anni ’70, e la gente mi chiedeva perché non avessi mai realizzato un progetto del genere. Con un attore come Joaquin Phoenix, ho finalmente avuto l’opportunità di farlo. Non avendo alcuna informazione predefinita sulle origini di Joker, siamo stati liberi di esplorare come volevamo, senza confini. Io e il co-sceneggiatore abbiamo creato qualcosa di folle, giorno dopo giorno. È stato un progetto difficile, soprattutto nel convincere la Warner, ma rappresentava qualcosa di speciale, e alla fine lo studio ha accettato.”
Il compito di dare corpo al malefico protagonista è spettato a Joaquin Phoenix, un attore che, ormai in corsa per gli Oscar 2020, ha scelto di abbattere completamente il confine tra sé e il personaggio. In Joker, Phoenix diventa Joker. Visibilmente dimagrito e psicologicamente coinvolto, la sua performance è devastante. Ogni gesto, ogni sguardo, ogni espressione trasmette la malattia mentale del personaggio, rivelando il suo distorto modo di vedere la realtà. La sua risata, tanto agghiacciante quanto ironica, evolve parallelamente alla sua discesa nei gironi dell’inferno psicologico.
“Non ho preso ispirazione da nessun altro attore che abbia interpretato il personaggio prima di me”, ha dichiarato Phoenix. “Questa era una nostra versione. La peculiarità di Joker risiede proprio nella sua difficoltà di essere definito. Ho iniziato cercando di individuare alcuni tratti della sua personalità, mantenendo il mistero che da sempre lo avvolgeva. Durante le riprese, nuove sfumature emergevano, aggiungendo complessità al personaggio.”
La sfida che Phillips ha affrontato è stata rischiosa, ma è stata vinta con audacia. Pur mantenendo i punti salienti della tradizione del personaggio, Phillips ha deciso di distaccarsi dal fumetto per costruire una storia originale che riecheggia capolavori del cinema come Taxi Driver e Re per una Notte di Martin Scorsese. Il film gioca con inquietanti dialoghi e svolte imprevedibili, che si intrecciano con immagini scioccanti e una colonna sonora straordinaria. Un connubio che crea un’atmosfera perfettamente maledetta, capace di togliere il fiato.
Joker non è solo una storia sulle origini di un criminale; è un viaggio nel cuore oscuro della mente di Arthur Fleck, un uomo che di giorno fa il clown e di notte sogna di diventare comico. La sua ricerca di un posto nel mondo lo porta a confrontarsi con una società completamente fuori controllo, dominata da un capitalismo spietato che non lascia scampo a chi resta indietro. La violenza e l’indifferenza che lo circondano lo spingono verso una lenta implosione, che culminerà nella sua trasformazione nel simbolo dell’anarchia, un ribelle che ha perso ogni speranza e ogni senso di umanità. La ripida scalinata che Arthur sale e scende ripetutamente nel corso del film diventa il simbolo della sua discesa nei gironi infernali, un luogo che segna fisicamente e simbolicamente il suo cammino verso la follia.
“That’s life, that’s what people say…”
Joker, in uscita nelle sale italiane il 3 ottobre distribuito da Warner Bros., rappresenta la seconda grande conferma della stagione cinematografica dopo Marriage Story. Un racconto che spaventa, stupisce, coinvolge e fa riflettere. Nonostante le inevitabili polemiche che il film susciterà, grazie ai suoi potenti contenuti socio-politici, queste non faranno che aumentarne l’importanza e il valore, rendendolo un film destinato a lasciare il segno nella storia del cinema contemporaneo.
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Emanuela Giuliani
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