Signs of Love: al cinema l’11 maggio l’opera prima di Clarence Fuller

Arriverà al cinema l’11 maggio distribuito da Nori Film: Signs of Love, opera prima di Clarence Fuller con Hopper Jack Penn e Dylan Penn.

Esce l’11 maggio 2023, distribuito da Nori Film in collaborazione con Fice, Signs Of Love, opera prima di Clarence Fuller, interpretata da Hopper Jack Penn, Dylan Penn, Zoë Bleu, Wass Stevens, Cree Kawa, Jahlil T. Hall Rosanna Arquette.

Il film, prodotto da Blue Fox Entertainment e David Michaels, da Somewhere Entertainment / Enfant Terrible, ha vinto la prima edizione del Premio Corbucci, assegnato nell’ambito di Alice nella Città 2022.

La Giuria di quest’anno presieduta dal regista Gabriele Mainetti e composta da Domenico Dinoia, Presidente della Fice, dalla regista Emanuela Rossi, dalla regista Paola Randi e da Carmine Imparato, esercente Membro della Presidenza Fice, nazionale ha assegnato il Premio con la seguente motivazione: “Per la dolcezza con cui il regista ha saputo guardare al dolore dei suoi protagonisti, che si oppongono al disagio con improvvisi cenni d’amore”.

La trama di Signs of Love

Signs Of Love si svolge nel quartiere di Port Richmond (Philadelphia), un sobborgo difficile dove le culture si mescolano e a regnare è la legge della strada. Qui, Frankie (Hopper Jack Penn), un giovane del nord di Philadelphia, sogna una vita migliore e fatica a garantire un’esistenza normale al nipote adolescente. Unica speranza, poter sfuggire alle insidie della microcriminalità e dell’abuso di sostanze in cui è già caduto suo padre. Quando Frankie incontra Jane (Zoë Bleu), una ragazza sorda di una famiglia benestante, sente improvvisamente di poter credere nell’amore e sperare in una vita migliore, ma solo a patto di riuscire a sfuggire alla difficile situazione della strada e all’influenza della sorella maggiore (Dylan Penn).

“Sebbene sia un racconto di fantasia – sottolinea il regista Clarence Fuller – io e il protagonista, abbiamo esperienze di vita simili. Anch’io, come lui, ho un nipote che è come un fratello e un padre tossicodipendente e, nonostante le disfunzioni delle nostre famiglie, siamo entrambi degli inguaribili romantici. All’epoca della prima stesura di questa sceneggiatura, mi sono ispirato a Terrence Malick e alla sua capacità di raccontare una storia senza molti dialoghi”.

Per la produzione – continua Fuller – abbiamo lavorato con un budget molto ridotto, destinando la maggior parte del budget alle scene con dialoghi per ottenere una copertura completa, e poi girare per le strade in stile ‘guerriglia’. Ho girato a mano per unire entrambi i mondi, il che ha contribuito all’atmosfera e all’estetica generale che volevo creare”.

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