Damiano Gavino e Andrea de Luigi in Nuovo Olimpo

Nuovo Olimpo – recensione – conferenza stampa: una storia priva della magia di Ferzan Ozpetek

La recensione e il resoconto della conferenza stampa di Nuovo Olimpo, il film di Ferzan Ozpetek presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023

Ferzan Ozpetek dopo il recente adattamento seriale per lo streaming Disney+ de La Fate Ignoranti, presenta alla diciottesima Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public, Nuovo Olimpo. Il film scritto dallo stesso regista assieme a Gianni Romoli, che si ispira a una storia vissuta dallo stesso regista negli anni ’70, il quale da tempo la voleva usare come base per un progetto.

“Erano 7, 8 anni che pensavo di raccontare questa storia. Mi era rimasta dentro ed era un’esigenza. Sono andato avanti negli anni pensando a questo progetto. Ne ho parlato con Gianni Romoli e insieme abbiamo deciso di rischiare e quindi di raccontare una storia del genere per vedere cosa sarebbe accaduto.” – svela Ferzan Ozpetek. “La storia non è semi-biografica, è quasi tutta biografica. Tutto no, ma quasi. Ci sono tante cose della mia vita, anche se non è andata esattamente così come l’avete vista. Si tratta del mio quattordicesimo film, e la mia sensazione è quella di aver messo il punto ad un romanzo e avessi voltato pagina.”

Su Netflix dal 1° novembre, in Nuovo Olimpo lo spazio e il tempo non contano, ma nonostante le buone aspettative e una partenza intensa, delude lasciando un’amara insoddisfazione. A mancare infatti è quella magia con la quale Ozpetek ci ha conquistato, emozionato, commosso e fatto riflettere.

Nuovo Olimpo, la storia e il set

Luisa Ranieri e Damiano gavino in Nuovo Olimpo

Siamo alla fine degli anni ’70, ed Enea e Pietro, rispettivamente interpretati da Damiano Gavino e Andrea Di Luigi, quest’ultimo al suo debutto attoriale, sono giovani, belli e hanno appena 25 anni. I due si incontrano per caso e si innamorano perdutamente, ma purtroppo un avvenimento inaspettato li separa e per ben trent’anni inseguono la speranza di ritrovarsi, perché si amano e l’uno non può dimenticarsi dell’altro.

“La cosa più importante era quella di raccontare gli anni ’70, con l’Italia che io ho amato, che ho scelto, e a distanza di 48 anni, di ricreare quel cinema e quei luoghi, cosa che mi metteva molto in ansia. La nostra scenografa invece è stata molto brava, tutto il gruppo è stato molto molto bravo.” – spiega Ozpetek.

Nuovo Olimpo, una storia senza spazio e tempo priva di magia

Damiano Gavino e Andrea de Luigi in Nuovo Olimpo

Con Nuovo Olimpo Ferzan Ozpetek torna, come detto con una storia molto personale, che racchiude tutti gli elementi a lui cari e che nel corso degli anni hanno toccato i nostri animi. Gli amori impossibili, la normalità dell’omosessualità, un passato rimasto sempre vivo che torna a bussare nel presente, senza però avere il proprio lieto fine, se così si può dire. Un passato fatto di rimorsi, rimpianti, malinconie e sentimenti profondi che continueranno a vivere sospesi nel limbo dei ricordi di un sogno che non si realizzerà mai.

Sogni, temi, passioni, riflessioni, il sesso esplicito, che Nuovo Olimpo tiene stretti ma che purtroppo non riescono a scuotere come ci si aspetta. Una visione per l’appunto priva di magia con la quale si fatica a stabilire un contatto empatico.

“Tre anni fa nel corso di un’intervista rilasciata in occasione dell’uscita in America della Dea Fortuna, un critico americano mi disse: ‘Ozpetek lei è stato troppo in anticipo con i tempi quando ha fatto Il Bagno Turco e Le Fate Ignoranti perché l’America non era pronta ad affrontare dei film così’. Film infatti sono finiti nei reparti gay.” – dice il cineasta turco. “Il fatto è che io non racconto l’omosessualità e l’eterosessualità, io racconto le persone come sono fatte senza avere nessuna censura nella mia testa. Io dico che sarà bellissimo quando un giorno non ci saranno più i locali per gay e i locali per eterosessuali, ma locali per tutti e basta. Io nei miei film ho sempre raccontato delle persone che vanno con gli uomini, con le donne, con chi pare loro. I sentimenti e le emozioni sono bellissimi e non bisogna catalogarli.”

Nuovo Olimpo, i protagonisti

Damiano Gavino, Andrea de Luigi e Ferzan ozpetek sul set di Nuovo olimpo

Prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli, il cast di Nuovo Olimpo include i nomi di: Damiano Gavino, Andrea Di Luigi, Aurora Giovinazzo, Alvise Rigo, Giancarlo Commare, Jasmine TrincaGreta Scarano e Luisa Ranieri.

“Ad un certo punto sono arrivate anche le fate, quelle fate che aspettavo da sempre e che ti creano quei problemi da cui però poi nascono delle cose belle, come la scelta della casa dove loro si incontrano, arrivata nel momento in cui avevano scelto già un altro luogo, e gli attori.” – dice il regista. “Inizialmente infatti io avevo in mente un’età per i personaggi di 35, 36 anni, in modo da facilitare sia i ringiovanimenti che gli invecchiamenti, dal momento che il film parte dal 1978 e arriva al 2015. Poi ho chiesto al truccatore se potevano scegliere degli interpreti più giovani, lui mi ha detto che non c’erano problemi e così sono usciti fuori prima Luigi, poi Damiano, e di seguito Luisa (Ranieri), Greta (Scarano) e tutti gli altri.” – in merito agli attori aggiunge. “Io ho il metodo di lavoro, e loro lo sanno bene. Abbiamo studiato insieme, pensato e provato insieme. Io credo che non sia l’attore a dover entrare nel personaggio, bensì è il personaggio che deve avvicinarsi all’attore. Con le attrici ho un’intesa molto forte e importante, così come con gli attori. Sono stato molto fortunato, e sono contento di tutti loro.”

“Uno dei ricordi che ho di questo set è sicuramente quando sono entrato per la prima volta nel cinema. C’era una scenografia che raccontava un cinema che io non ho vissuto e conosciuto. Io sono abituato a un cinema con le poltrone comode e non di legno degli anni ’70.” – dice Damiano Gavino volto di Enea. “L’epoca ci ha aiutato molto a trasformarci nei personaggi, nel senso che non eravamo più noi nel momento in cui mettevamo piedi sul set e soprattutto quando indossavamo i vestiti di scena. Era tutto talmente diverso dalla realtà in cu viviamo, basti pensare ai rapporti e agli incontri, oggi molte persone le conosciamo tramite i social, un tempo invece era semplicemente incontrare dal vivo una persona e innamorarsi di ciò che si era conosciuto e non di ciò che si era semplicemente visto.”

“Per quanto mi riguarda il primo incontro con Ferzan è stato bellissimo. Era in fase di provino e ricordo che appena sono entrato disse che non gli piacevano i miei baffi.” – aggiunge infine Andrea Di Luigi interprete di Pietro. “Abbiamo fatto questa conversazione davanti alla macchina da presa e credo che lui li abbia notato che poteva esserci qualcosa che mi accumunava al personaggio di Pietro. C’è stato un ascolto grande sul set, c’erano questo momenti di grande paura in cui si stravolgeva completamente la sceneggiatura prima di girare, che però sono stati dei momenti anche molto creativi che hanno permesso a noi di sentirci dentro la storia. E’ stato un percorso guidato da un grande maestro, al quale mi sono sentito di affidarmi e mi sono sentito sicuro.”

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

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